Sarà perché vengono applicati alti incentivi e agevolazioni fiscali, sarà perché i norvegesi sono tra i popoli più attenti al rispetto dell’ambiente, degli altri e di sé, sta di fatto che in nord Europa fioccano le immatricolazioni di auto elettriche. In Norvegia, infatti, stando ai dati aggiornati al settembre 2018 quasi un’auto su due (45%) di nuova immatricolazione è al 100% elettrica, mentre si sale addirittura al 60% se si considerano anche le ibride. Di questo passo secondo alcuni calcoli questo Paese della penisola scandinava arriverà al 100% di elettriche/ibride entro il 2025. In Italia stiamo invece discutendo se per quella data vietare o meno i diesel dai centri storici e poco altro…

Certamente la tematica è molto complessa, ma sicuramente vale la pena proseguire su questa strada, strettamente connessa all’automazione e di conseguenza a tutti quei sistemi di assistenza alla guida (in cui Doctor Glass è all’avanguardia nella ricalibratura necessaria che deve seguire la sostituzione del parabrezza grazie al proprio servizio A.D.A.S.), di cui sono dotate la quasi totalità delle nuove vetture e in primis quelle elettriche.

Tornando ai dati sulle vetture elettriche, possiamo fare un’analisi relativa all’intero 2017 grazie ai dati forniti dall’ultimo E-Mobility Report della School of Management del Politecnico di Milano.

In tutto il mondo lo scorso anno sono state immatricolate 1,2 milioni di auto elettriche (+57%). Quest’anno si dovrebbe toccare quota 2 milioni, 4 volte più alta dei 537mila veicoli del 2015. La nostra Italia si è fermata a 4.827 auto, di cui 1.964 full-electric (+40%) e 2.863 plug-in (+150%). Numeri percentuali niente male, che fanno però impallidire se confrontati col totale del parco del nuovo: appena lo 0,24%. In Norvegia siamo a circa 62.000 immatricolazioni e in Germania a 55.000.

Il mercato globale più importante è la Cina (580mila auto elettriche o ibride, con un +72%), seguita dall’Europa (nel complesso 290mila vetture pari a un +39%, con Norvegia, Germania, Inghilterra e Francia che da sole segnano il 70% del mercato EU), dagli Stati Uniti (200mila, +27%) e da un Giappone staccato con i sui 56mila veicoli elettrici venduti nel 2017, ma con un ragguardevole +155%.

Ciò che è carente in Italia è un’“ecosistema” virtuoso che va dagli incentivi nell’acquisto (in Norvegia ad esempio si registra un -25% sull’Iva) agli accessi gratuiti/ridotti ai parcheggi fino a tasse che penalizzino i veicoli inquinanti.

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