La diminuzione del traffico stradale – e quindi in parte dell’inquinamento – passa anche attraverso il cielo. E lo fa con l’evoluzione in grande dei droni utilizzati oggi solo per svago o per fotografie e riprese dall’alto. Potenziando infatti batterie e motori, sempre più start up, università e centri di ricerca stanno sperimentando i primi taxi volanti che dovrebbero entrare in servizio nelle città più evolute già entro 5 anni.

Perché nelle città più “evolute”? In realtà questo aggettivo qui è sinonimo di “connesso”, in quanto se i piccoli droni odierni per funzionare è sufficiente che restino nel raggio di azione del proprio telecomando, i più potenti droni del futuro – macchine volanti comprese – per muoversi da un quartiere all’altro dovranno necessariamente essere collegate alla rete 5G, la sola in grado di garantire massima velocità di trasmissione dati (oltre 10/20 giga al secondo e latenze di appena 1 millisecondo) e milioni di connessioni per chilometro quadrato.

Secondo le proiezioni della banca d’affari Morgan Stanley, il mercato dei taxi volanti arriverà a valere quasi 700 miliardi di dollari. E non è cifra fantascientifica se consideriamo che a oggi – in tutto il mondo – sono circa 170 le compagnie impegnate alla progettazione e realizzazione di aeromobili a propulsione elettrica, di cui il 50% appunto taxi.

Se da una parte proseguono le sperimentazioni, dall’altra sono contemporaneamente allo studio nuove normative locali e internazionali per inquadrare un ambito finora inesistente. Un po’ come quando i nostri antenati nel secolo scorso hanno dovuto fare i conti dal passaggio da cavalli e carrozze a motocicli e autoveicoli.

Fronte test, nel Regno Unito l’autorità per l’aviazione civile ha creato un’area per consentire alle aziende di provare i propri modelli (attualmente tutti comandati da remoto, ma presto con a bordo piloti e “passeggeri”).

Chissà se l’Expo di Dubai 2020 ci darà delle anticipazioni anche in questo settore (il primo test nei cieli degli Emirati sono stati effettuati nel 2017), oltre che nell’annunciato collegamento tra Dubai e Abu Dhabi con il futuristico treno da 1.200 chilometri orari Hyperloop. E, Hyperloop a parte (viaggerà in un enorme tubo depressurizzato), anche i taxi volanti avranno finestrini e parabrezza. State certi che Doctor Glass e tutto il suo personale saranno pronti anche in questo campo per offrire la propria qualificata assistenza.

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